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morte_sul_lavoro_180308.doc

Caino ha nuovamente ucciso Abele!

 

Recapito - 18/03/2008

 

Ciao Simonetta, Roberto e Pietro …
 
… Caino ha nuovamente ucciso Abele !
 
 
Simonetta e Roberto erano due nostri colleghi del Recapito, Pietro era un nostro collega autista. Qualche giorno fa sono morti tutti in altrettanti incidenti mentre erano al lavoro.
 
Perché . . . . . ?????
Non può bastare la casualità a giustificare queste ennesime morti bianche in Poste Italiane perchè non da ora si ripetono assurdamente anche da noi nonostante il silenzio di azienda e mass media.
 
… Caino è l’attuale “frenetico” sistema aziendale per il quale i tempi di lavoro si legano esclusivamente a ricavi ed obiettivi, lo stress psicofisico del lavoratore non esiste e non deve esistere, lo strumento della legge 626/94 è solo un atto di macchinosa burocrazia applicata senza senso e senza nesso.
 
… Caino è l’immorale competizione innescata tra i lavoratori, che per una briciola di illusione alla carriera, per i pochi centesimi di un premio economico (… perché altri prenderanno i soldi veri!), per la paura di ritorsioni, troppo spesso rimangono accecati dall’avidità o dalla debolezza, divenendo carnefici inconsapevoli dei propri stessi fratelli e non accorgendosi che la vera competizione, quella sana e produttiva, è altra cosa.
 
… Caino sono le lacrime che versiamo ogni volta che muore un lavoratore, ma poi continuiamo per la nostra strada “tanto non è capitato a me”.
 
… Abele siamo tutti noi, uomini che devono ritornare ad essere “tutti uniti” per riavere la propria dignità nel lavoro, che devono riappropriarsi dei propri diritti e del rispetto umano tra di essi.
 
… Abele siamo noi lavoratori che avremo per davvero il diritto di piangere i nostri colleghi postali morti sul lavoro solo se saremo in grado di imporre il rispetto dell’uomo al rispetto del profitto economico dei pochi.
 
Tra poco sarà Pasqua, ma Simonetta, Roberto e Pietro non festeggeranno con le loro famiglie perché sono morti assurdamente sul lavoro e di lavoro.
Per loro e per tutti quelli prima di loro, noi abbiamo l’obbligo di diventare degni dei nostri morti, li vogliamo ergere a bandiera e simbolo delle nostre rivendicazioni, lavorando e combattendo affinché cambi atteggiamento anche chi quelle morti non le ha evitate.
Col buon senso dobbiamo convincerli. Oltre la morte rimarrà eterno solo l’Amore di Dio.
 
Simonetta, Roberto e Pietro, per essere degni di Voi,
vi promettiamo di volere vincere tutti insieme anche per voi.
 
La Segreteria di Roma SLP Cisl