Bacheca

    Sportelleria

    Movimento postale

    Recapito

    Extra

    DGC

    Coordinamento donne

    Coordinamento giovani

    Coordinamento quadri

    Postel

    Fondoposte

    Verbali

    Giurisprudenza

    Sicurezza sul lavoro

 

    Contratto nazionale

    Busta paga

 

    Photogallery

Allegati

 

fco_2009.doc

Diffida_Cisl_170609.doc

CMP FIUMICINO: locali di lavoro insalubri

 

Movimento postale - 01/06/2009

 

Abbiamo avuto modo di constatare l’attuale ed assoluta precarietà in cui versano gli impianti di condizionamento e di ricambio aria in opera presso gli stabilimenti postali nominati all’oggetto.
Al di là della stagione e dell’attuale situazione meteo, detta condizione di precarietà appare oggettivamente incontestabile, risultando assolutamente ingiustificata: in molti casi gli impianti in parola sono insufficienti, spesso risultano non perfettamente manutenuti (appalti al massimo ribasso), in altri casi ancora sono del tutto non funzionanti.
 
Le condizioni microclimatiche indoor all’interno dei luoghi di lavoro in parola sono già insostenibili per l’organismo umano, l’equilibrio igronometrico un sogno, risultando altissima la rischiosità per la salute di lavoratori; è concretamente configurabile la sostanziale inadempienza civile e penale dei soggetti aziendali obbligati dalla Legge alla costruzione ed al mantenimento della  sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
 
Tale stato di cose non nasce oggi per la prima volta ma è di fatto datato e incancrenito, tale da averci costretto già in passato a formalizzarVi analoghe note di denuncia; purtroppo, lo si permetta, gli esiti che ci si aspettava, e che secondo lo spirito legislativo vanno al di là di una verifica solo tecnica, per costruire nei datori di lavoro una sostanziale e costante presa di coscienza ad operare secondo il criterio della massima sicurezza tecnologicamente possibile, non sono mai arrivati.
 
Né può sottacersi l’indubitabile discrasia di un’organizzazione del lavoro incoerente e per nulla attenta anche alla risorsa umana, e stigmatizzare l’atteggiamento di Poste Italiane teso all’autotutela, per cui si emettono  i “Consigli e misure per affrontare l’ondata di calore estivo”, ma non si entra assolutamente nel vivo e nel merito dell’azione preventiva mirata allo specifico protettivo, che è poi il fulcro filosofico di tutta la normativa sulla salute e la sicurezza in ambiente lavorativo.
 
Per quanto espresso, ritenendo che quanto denunciato possa costituire anche motivo di stress da lavoro correlato, le scriventi OO.SS. formulano rispettosa ennesima istanza di accertamento tecnico legale di specie in virtù del legittimo diritto-dovere per a contribuire, in fatto ed in sostanza, alla salvaguardia del diritto costituzionale dell’individuo, quindi dei lavoratori rappresentati, alla salute quale valore supremo e diritto soggettivo prevalente protetto e sottoposto a tutela risarcitoria; ancorché tra gli altri garantito nei termini civilistici dall’art. 2087 c.c. sulle tutele d’obbligo delle condizioni di lavoro in capo al datore di lavoro, ed in giurisprudenza penale dagli artt. 582-583-590 c.3 c.p. di condanna del datore di lavoro che provochi lesioni personali che causino l’insorgenza di malattie nel corpo e nella mente, con le aggravanti nei casi di  mancato e/o esercizio doloso degli obblighi di massima sicurezza tecnologicamente possibile.
L’eventuale accertamento della sussistenza di gravissimi elementi di cui sopra, costituirà motivo per le scriventi a costituirsi in giudizio quale Parte Civile.
 
Si richiede cortese riscontro in ordine agli esiti della presente, esercitando sin d’ora il proprio diritto dovere, mediante i propri Rr.ll.s., al presenziamento in sede di V/S verifica in loco.