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LETTERA_DI_PASQUA_2009.pdf

BUONA PASQUA DALLA SEGRETERIA DI ROMA

 

Extra - 10/04/2009

 

Care amiche, cari amici,
 
dinanzi all’immane tragedia del terremoto in Abruzzo nella provincia dell’Aquila e della lancinante emergenza economica mondiale che sta mettendo in forte angustia migliaia di famiglie e di lavoratori, è lecito domandarsi chi potrà mai ridarci la “Speranza”.
 
Come riuscire a credere nella Pasqua davanti al terremoto? Come allontanare il timore di illudersi di fronte all’annuncio della resurrezione? Sono paure che nascono dalla sofferenza insensata dovuta alla malvagità, alle catastrofi naturali, ai lutti interminabili. Guardando le cose da questo fondo tragico dell’esperienza umana e di tutti i viventi, cade la visione trionfalista della resurrezione e perde credibilità l’idea di una divinità onnipotente, cui si rimprovera di non essere intervenuta in episodi drammatici come quello che il nostro paese sta attraversando.
 
Tuttavia, proprio nel patire possiamo considerare l’annuncio della resurrezione, invece di liquidarlo. Se riusciamo ad affinare la coscienza della nostra condizione di fragilità, può aprirsi allora il confronto con il senso della resurrezione, che chiede di risalire al nucleo di ciò che siamo.
 
Nell’attività sindacale che quotidianamente svolgiamo con enormi sacrifici ma con altrettante enormi soddisfazioni l’umanità di ognuno di noi giunge alla luce lì dove il male è vinto, lì dove un’ ingiustizia è risolta, lì dove un lavoratore riacquista la serenità perduta e con lui i suoi familiari.
 
E’ una transizione dal dolore alla gioia. E la Pasqua è “il passaggio” per definizione. Quello del Mar Rosso per gli ebrei, quello dalla morte alla vita per i cristiani, quello da un’azienda in cui supponenza e solitudine rischiano di schiacciare ogni speranza, ad un’azienda che tiene a cuore le istanze dei lavoratori e soprattutto il valore del contatto umano. Nell'un caso e negli altri Pasqua è dunque una bellissima vittoria della vita. Una vita definita non dall’assenza di sofferenza, ma da una risposta d’amore al patire e al male stesso.
 
La volontà di essere dalla parte dei lavoratori tutti i giorni è una luce per chiunque non accetti di collaborare alla distruzione. Gesù ha mostrato che la resurrezione è dei vivi, cioè di quanti aderiscono all’amore divino, e lo ricomunicano, come una madre fa con i propri figli, come un vero amico, che non ti abbandona e ti viene a prendere quando sei perso in un pericolo mortale.
 
Pasqua è la determinazione della nostra Segreteria che da sempre ha avuto così tanta voglia di vivere, da aver osato pensare la cosa più ovvia: risollevare la nostra Azienda. Non basta pensare, voi direte. Invece la Pasqua si origina proprio da quel pensiero, lo stesso pensiero di resurrezione avuto da un uomo, morto e risorto per noi duemila anni fa. Per questo, nonostante tutto, vale la pena osare di pensarla come lui.
 
Un sincero augurio, dalla Segreteria di Roma SLP-CISL, per una serena Pasqua a tutti i lavoratori di Poste Italiane, nessuno escluso!
 
Riccardo Barbati