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LETTERA A MASSIMO SARMI

 

Extra - 05/04/2009

 

Egregi, riteniamo un obbligo informarvi, ancora una volta, dei numerosi disservizi che continuano ad insistere sul nostro territorio, in un settore che, nessuno dubita, deve continuare ad essere strategico all’interno della nostra azienda e soprattutto funzionale allo sviluppo del nostro Paese. Purtroppo, non possiamo contenere una frustrazione profonda nell’affermare, con infausta certezza, la profonda sensazione di perdere l’ennesimo treno.
 
La contingenza economica sfavorevole, per un verso, la sempre maggiore aggressività dei competitor, per l’altro, ha fatto si che i volumi di corrispondenza subissero una riduzione considerevole che, le nostre stime, attestano intorno al 30% in meno. Questo, probabilmente, è solo il primo campanello d’allarme  che, mai come adesso, deve trovare tutte le parti impegnate a svolgere ancora più, il rispettivo ruolo con attenzione e lungimiranza, quasi esasperando il concetto di qualità in ogni parte che compone la filiera della logistica e del recapito.
 
Esattamente come sta avvenendo in tutti i settori industriali battuti dalla crisi, siamo convinti che, anche noi, approfittando della citata flessione, avremmo dovuto moltiplicare gli sforzi al fine di perfezionare i diversi processi che concorrono a fornire un servizio di recapito non solo efficiente ma anche remunerativo per chi lo effettua. Registriamo, nostro malgrado, un allontanamento dai principi di sana gestione, clima aziendale e qualità, a cui tutta l’azienda tende, in modo considerevole nel settore in questione.
 
L’intervento sempre più frequente dei Carabinieri negli uffici per obbligare il direttore a prendere in servizio un dipendente collocato a sua insaputa in ferie d’ufficio, lascia l’amaro in bocca nella constatazione di tanta arroganza. Gli artifizi a cui si ricorre per nascondere i ritardi delle raccomandate e degli oggetti a firma in genere, danno perfettamente il senso della poca attenzione al raggiungimento di risultati strutturali e necessari per il nostro futuro.
 
I nostri lavoratori, le nostre risorse umane, vedono, comprendono, ed hanno contezza di quanto accade, con il risultato fortemente penalizzante per le loro motivazioni ormai inesistenti. Le raccomandate dei Grandi Utenti stazionano presso il CMP di Fiumicino per giorni se non per mesi senza essere tracciate e poi vengono avviate sempre privi di tracciatura presso i centri di recapito. I portalettere vanno in ferie ma le loro zone rimangono non servite per giorni, comprese le raccomandate, eppure se interroghiamo il sistema tutto questo non si vede. Tutto risulta consegnato nei tempi previsti, ma l’aumento dei reclami da parte della clientela continua ad aumentare.
 
Non comprendiamo e meno ancora i nostri lavoratori che hanno vissuto con grande sofferenza l’esternalizzazione dei servizi, per quale motivo in alcuni uffici le raccomandate continuiamo a consegnarle noi perché la società partner è in difficoltà e le nostre zone sono state dimensionate
 ( ridotte nel numero ) proprio in funzione dell’esternalizzazione soprattutto delle raccomandate.
 
E’ d’obbligo un accenno a questa spinosa vicenda che tutti conosciamo come esternalizzazione, resa ancora più difficile dalla superficialità con la quale è stata condotta da parte delle locali Relazioni Industriali, capace di modificare l’intero piano presentato alle OO.SS. senza sentire nessuna necessità di comunicarci alcuna variazione.
 
Siamo estremamente consapevoli che il futuro non può passare per questi grovigli ingegneristici ma perseverando la ricerca di corrette relazioni e grande motivazione dei nostri lavoratori che, in passato neppure remoto, hanno dimostrato competenza, qualità e soprattutto di saper soffrire per il loro lavoro.
 
 
Il Segretario Generale SLP-CISL di Roma
 
Riccardo Barbati