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vol. rec 16 marzo 2009.doc

CONTRO LA CRISI: SERIETA’

 

Recapito - 17/03/2009

 

E’ arrivata la grande crisi che ormai tutti prospettavano, in un Paese immobile nella crescita che spedisce a casa circa 4000 lavoratori al mese, la nostra azienda è tra le poche che sta reggendo l’impatto grazie soprattutto ai grandi sacrifici che i suoi dipendenti hanno compiuto negli anni passati. Non corrono rischi le nostre quattordicesime, non c’è pericolo per il premio di produttività che sarà riscosso a giugno, speriamo con l’atteso aumento, sovvertendo così l’iniquo accordo firmato solo da una parte minoritaria del sindacato che prevedeva unicamente uno sterile anticipo a settembre 2008, non c’è rischio di cassa integrazione come qualche uccello del malaugurio vorrebbe.
 
Questo non toglie che anche per la nostra storica azienda è arrivato il momento di fare i conti, calano i volumi ed in modo direttamente proporzionale aumenta l’incertezza di tutti noi per il futuro, tutto questo però non è legato all’attuale contingenza economica ma ad una politica scellerata che tutti conosciamo come  “ la via del macero ”, che ha costruito carriere d’oro ma ha abbattuto inesorabilmente la qualità del servizio, tanto che le nostre concorrenti, se pur non attrezzate come noi, riescono nell’intento di rosicchiare fette di mercato importanti. In un momento di non crescita abbiamo l’obbligo di pensare alla ormai famosa” ripartenza” che non può vedere gli stessi uomini al comando nella nostra Regione, gli stessi che ancora oggi, inconsapevoli dei danni ingenti provocati, continuano a non rispettare gli articolati contrattuali, gli accordi territoriali e soprattutto la clientela.
 
Nella giornata di sabato, ancora una volta, circa 300 zone sono rimaste non servite per consentire lo smaltimento delle ferie, in molti casi si obbligano i dipendenti alle ferie d’ufficio, si mostrano i muscoli con l’esercizio della disciplina, si spengono i computer per evitare la tracciatura o comunque non si tracciano le raccomandate perché oltrepasserebbero i livelli di qualità, non si pagano le flessibilità che pure vengono richieste mentre l’azienda tace innanzi alle tante legittime richieste dei lavoratori, provocando un silenzioso ma possente andamento demotivante.
 
In passato abbiamo esortato tutti voi a circondare il CASTELLO DI BRAVETTA, oggi non ce n’è più bisogno, i nostri dirigenti vivono ormai isolati da quello stesso territorio che dovrebbero governare semplicemente perché non li cerca più nessuno, incapaci di dare risposte alle problematiche giornaliere, direttori, controllo e qualità, capisquadra, portalettere e lavoratori in genere sono ormai abituati a risolverli da soli, nella consapevolezza della loro solitudine.
 
COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI E PARTECIPAZIONE AGLI OBIETTIVI RAPPRESENTANO L’UNICA STRADA DA PERCORRERE LOTTA CON NOI PER CAMBIARE!